L‘Associazione dei Connazionali e degli Amici della Repubblica Ceca in collaborazione con l’'Istituto Culturale Ceco
ha il piacere di invitarvi alla proiezione del film documentario
PRESEPI MECCANICI CECHI
presso NEGOZIO CIVICO Chiamamilano
Largo Corsia dei Servi 11, Milano – MM San Babila
venerdì 17 dicembre 2010
alle ore 18.30
diretto da Petr Kaňka, ideato di Miloslav Hirsch - il direttore dell'Istituto Culturale Ceco
„Impossibile contare quanti sguardi al mondo si volgono alla vigilia di Natale verso il
bambinello del presepe... Questo documentario vi darà l’opportunità di soffermare i vostri
sguardi su quattro eccezionali opere di presepisti cechi. Situati in varie località della
Boemia, sono strettamente legati alla tradizione ceca del Natale, a un’immagine popolare
della spiritualità del mondo, ed esprimono una religiosità essenziale che supera la cornice
del culto cristiano..........“.
PRESEPI CECHI
Bellissimo documentario “PRESEPI MECCANICI CECHI”, diretto da Petr Kaňka e ideato di Miloslav Hirsch, direttore dell'Istituto Culturale Ceco è stata proietatto presso NEGOZIO CIVICO Chiamamilano a pocchi giorni da Natale.
„Impossibile contare quanti sguardi al mondo si volgono alla vigilia di Natale verso il bambinello del presepe........ Questo documentario vi darà l’opportunità di soffermare i vostri sguardi su quattro eccezionali opere di presepisti cechi. Situati in varie località della Boemia, sono strettamente legati alla tradizione ceca del Natale, a un’immagine popolare della spiritualità del mondo, ed esprimono una religiosità essenziale che supera la cornice del culto cristiano“.
Il presepe meccanico di Jachym Metelka fu creato negli anni 1883-1919. Riflette la dolcezza e la pace interiore dell’autore. Metelka rappresenta chiaramente, in consonanza con la visione cristiana, il corso del mondo dominato da un potere arrogante, impressionato dal re Erode, cui è venuto ad opporsi il Figlio dell’uomo, nato sulla paglia in una mangiatoia.
Il presepe meccanico di Probost vide la luce in una fattoria: a partire dagli anni 60 del XIX secolo Probost, proprietario terriero di Trebechovice, abbandonò l’agricoltura per dedicarsi completamente alla costruzione di quest’opera. Suo aiutante fu un vagabondo sordo (il falegname Kapucian). Per questo presepe, che sarabbe poi diventato famoso in tutto il mondo, nel 1906 gli fu conferita la medaglia d’oro alla Mostra dei maestri di Chrast u Chrudimi. Delle quattro opere, quella di Probost è probabilmente la più strettamente legata al suo creatore.
Il presepe di Kryza può vantare l’onore di essere entrato, con le sue quasi duemila statuine, nel Guiness dei primati. Si narra che il mastro calzolaio Tomas Kryza di Jindrichuv Hradec vi si dedicò perchè rimasto affascinato dal primo presepe che aveva visto nell’angusto spazio del campanile dove suo zio lavorava come custode. Era un uomo molto laborioso e religioso. Il genius loci della città finì per dargli l’ispirazione. L’architettura del presepe è di fantasia, ma negli edifici che ospitano gli artigiani gli strumenti di lavoro ricalcano fedelmente quelli in uso a cavallo tra i secoli XIX e XX.
Il presepe di Susice, realizzato da Titt e Svoboda, è la dimostrazione che, all’inizio di questo secolo, in Repubblica Ceca la tradizione presepiale è ancora viva. Alla fine del documentario sono gli stessi autori a comparire: il loro contributo è aperto e spontaneo, non si perde ne pathos della fede ma è la testimonianza del desiderio di non deludere le aspettative delle persone e di dare serenità all’anima.
La cinepresa riprende l’intagliatore Titl all’interno della sua bottega di Horska Kvidla, immersa in uno scenario invernale. Più delle stesse parole dell’intagliatore, sono le sue abili mani a sottolineare la volontà di realizzare questo desiderio. Per Pavel Svoboda è importante conservare la tradizione dei doni portati a Gesù dalle persone umili provenienti da tutta la regione, i quali testimoniano della varietà dell’artigianato e della sua bellezza. Per questo nella monumentale opera dei due autori sono raffigurati moltissimi mestieri, anche quelli ormai scomparsi.
Nel documentario l’eccezionale fotografia è accompagnata dalla splendida musica dei canti di Natale e dalle magistrali composizioni del grande musicista ceco Adam Michna di Otradovice (1600-1676), cui percorso di vita è strettamente connesso con la realtà di Jindrichuv Hradec.
Petr Kaňka